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Pavimenti in Palladiana di marmo: tipologie, costi e posa

palladiana marmo

La palladiana di marmo permette di ottenere risultati esteticamente molto affascinanti ad un costo di posa relativamente basso, utilizzando scaglie di questo materiale combinate tra di loro a formare un’unica textures o decori sui rivestimenti di pareti o pavimenti. David Chipperfield l’ha recentemente scelta per rivestire interamente il nuovo store Valentino di New York, scopriamone subito qualcosa di più.

Il pavimento in palladiana di marmo ha origine antichissime, già al tempo dei Romani veniva adoperata una tecnica simile come rivestimento o pavimentazione utilizzando la pietra, e sicuramente si ispira per molti versi anche alla tradizione del mosaico, le cui tessere sono però di dimensioni nettamente minori. Oggi la sua maggiore diffusione riguarda in particolar modo gli ambienti esterni, viene adoperato soprattutto per la realizzazione di viali, camminamenti, ma anche piazzali, ampliando il suo uso in molti casi anche ai rivestimenti e alle zoccolature degli edifici.

Caratteristiche e tipologie

La palladiana è composta da scaglie di marmo di grandezza variabile legate dal cemento, con il risultato di un sistema di posa veloce, rapido e di grande effetto. Questo soprattutto se si tiene conto delle normali operazione di taglio e posa di ogni pavimentazione, che spesso risultano lente e difficoltose specie in aree irregolari.

Con la palladiana questo genere di problema si risolve totalmente e la sua composizione in marmo garantisce inoltre la possibilità di un’integrazione della pavimentazione in più fasi temporali, sempre ammesso che si scelga una tipologia di marmo piuttosto comune, senza concentrarsi sulle specifiche variazioni cromatiche di una particolare falda dalla quale sarà stata estratta la materia prima. Occorre infatti ricordare che per il marmo, come per tutte le pietre naturali, vale il solito discorso dell’impossibile assoluta omogeneità tra le parti, in quanto ogni porzione è differente ed irriproducibile.

Un aspetto molto interessante della palladiana consiste poi nella possibilità di comporre disegni a terra, partizioni con diverse sfumature cromatiche o vere e proprie texture semplicemente utilizzando marmi diversi.

Tra i vantaggi di questa tecnica di rivestimento c’è anche la facile pulitura delle superfici, il che la rende perfetta per aree piscina, purchè sia abbinata a marmi a finitura non scivolosa. Il suo vastissimo impiego in solarium, terrazze, aree benessere e zone umide è dovuto inoltre anche alla natura stessa del marmo, incapace di surriscaldarsi anche quando è esposto alle temperature estive più elevate.

Unica nota meno positiva riguarda la manutenzione di un pavimento del genere, che richiede un minimo di accortezza, in quanto si tratta comunque di un materiale delicato. Per la sua pulizia è sconsigliato l’utilizzo di prodotti particolarmente aggressivi o acidi, che potrebbero danneggiarlo ma piuttosto dei detergenti neutri. Le fughe in cemento tra un pezzo e l’altro di marmo possono tendere ad annerire o a inverdirsi per via dell’umidità o del normale trascorrere del tempo, ma in questi casi si può risolvere utilizzando un’idropulitrice che provvederà a pulire a fondo la superficie.

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Come si posa la palladiana?

La palladiana va posata su un massetto di cemento in maniera irregolare se non si ha un disegno ben preciso da seguire, o secondo un particolare schema grafico nel caso in cui si vogliano comporre delle forme. Terminata la fase di presa, i pezzetti di marmo vengono fugati con prodotti specifici che ad asciugatura avvenuta saranno lavati per rimuovere le porzioni in eccesso.

In commercio esistono anche porzioni di palladiana montate su rete, in particolare nel caso di disegni a terra preformati che occorrerà solo inserire nel resto della pavimentazione per integrarli del tutto. Occhio a non farvi prendere troppo la mano, perchè in questi casi l’effetto Arlecchino è sempre dietro l’angolo.

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Quanto costa un pavimento in palladiana? 

Le tipologie di pavimenti in palladiana, variano a seconda del tipo o dei tipi di marmi impiegati, facendo di conseguenza lievitare o abbattere i prezzi, che variano anche in funzione degli spessori scelti. Generalmente la palladiana viene venduta in spessori da 1,5 , 2, 2,5 fino a 3 cm a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare. Il rivestimento di un edificio, ovviamente potrà limitarsi a spessori ridotti, mente una pavimentazione vedrà crescere il suo spessore a seconda che si tratti di percorsi pedonali, carrabili o di luoghi a bassa o alta affluenza. Per questo genere di dimensionamento occorrerà rivolgersi al proprio tecnico di fiducia oppure all’impresa incaricata della fornitura o della posa del materiale. Il range di prezzi tra differenti tipi di marmo è davvero vastissimo e la scelta di marmi più pregiati, spesso, permette l’utilizzo della palladiana anche negli interni, superando l’antica convinzione, diffusa in particolar modo negli anni Cinquanta e Sessanta, di riciclo degli scarti di lavorazione per ottenere questo genere di pavimentazione. Un po’ come avviene con la graniglia di marmo, infatti, per molti anni si è utilizzata la palladiana per ottenere risultati esteticamente affascinanti con un costo del materiale relativamente basso, o meglio sicuramente più basso, ma anche più funzionale, rispetto all’utilizzo di lastre di marmo. Ciò non è detto però che sia sempre vero, infatti a volte le scaglie di marmo subiscono trattamenti e lavorazioni particolari,  oppure vengono utilizzati a comporre mosaici, il cui prezzo non si può certo definire economico.

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